Taxi Teheran

In una qualsiasi giornata a Teheran, un taxi si muove per le strade, accogliendo e lasciando passeggeri di diverse estrazioni sociali. Ma il conducente non è uno qualsiasi, è Jafar Panahi stesso, intento a realizzare un altro film che è considerato proibito. La 'giustizia' iraniana ha condannato Panahi a vent'anni di divieto di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, e potrebbe anche essere incarcerato per sei anni. Tuttavia, nessuna sentenza può impedire a un artista di essere se stesso. Così, il regista ha deciso di sfidare il divieto e ci presenta ancora una volta un'opera che diventerà una testimonianza del cinema militante, che non fa proclami ma mostra la realtà quotidiana di un Paese in cui le contraddizioni si fanno sempre più evidenti.